La sostenibilità è un viaggio. Un viaggio fatte di tappe che, spesso, somigliano a veri e propri punti di svolta. E, allo stesso tempo, un viaggio che non può essere interrotto, va portato avanti con perseveranza, idee chiare e, soprattutto, concrete. Il viaggio sostenibile della pelle italiana è iniziato da decenni e, nelle ultime settimane e ore, ha affrontato un paio di quei turning point di cui si è detto. Il primo riguarda il Claim Etico oggetto di un webinar martedì prossimo, 14 settembre. Il secondo è il patto siglato da UNIC – Concerie Italiane e ICEC con WWF.
Il viaggio sostenibile della pelle italiana
Martedì 14 settembre dalle 16 alle 17.30, sulla piattaforma Zoom, UNIC e ICEC spiegheranno per filo e per segno il Claim Etico che permette alle concerie di mettere nero su bianco uno degli aspetti essenziali della loro attività. In altre parole, il fatto di recuperare e nobilitare lo scarto di un’altra industria. Nella fattispecie: quella alimentare. Il Claim in questione, certifica lapalissianamente, ma necessariamente che “Recuperiamo le nostre pelli dalla filiera alimentare”. Per capirne di più cliccate qui e iscrivetevi: la partecipazione è gratuita.
Il patto con WWF
Il punto di svolta numero 2 è datato ieri, 9 settembre 2021. UNIC – Concerie Italiane e ICEC hanno firmato un patto con WWF (The World Wildlife Fund) impegnandosi in un programma di iniziative “volte a valorizzare la pratiche ESG” (ambientali, sociali e di governance). In altre parole: si impegnano ad accrescere la sostenibilità dell’industria conciaria. E a farlo in modo aperto, collaborativo, basato sulla scienza e sui dati. L’accordo riguarda i campi del contrasto alla deforestazione e della tracciabilità delle materie prime. Non solo: anche quelli della protezione dell’ambiente e della gestione delle risorse idriche. Il viaggio sostenibile della pelle italiana, dunque, non si ferma. Anzi: prende velocità.
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