Creare una discontinuità progettuale e proiettare la sostenibilità in una nuova dimensione, non futuribile, ma “coordinato e condiviso” nella quale trovino, in modo, spazio non solo la conceria italiana (che dell’approccio sostenibilità ha fatto il marchio di fabbrica della sua eccellenza), ma, l’intera filiera della pelle. Questo, in estrema sintesi, in senso di quanto emerso a Lineapelle New York, lo scorso 1 febbraio, durante il seminario Disrupting Sustainability, organizzato da UNIC (Unione Nazionale Industria Conciaria) e ICEC (l’Istituto di Certificazione di riferimento per l’area pelle) in collaborazione con l’Agenzia ITA-ICE. “Siamo fermamente convinti – ha commentato il direttore UNIC, Fulvia Bacchi – che siano maturi i tempi per un nuovo paradigma della sostenibilità, che diventi un elemento integrato di valore, per sviluppare in modo concreto ed efficiente le relazioni industriali e commerciali tra tutte le parti”. Eco a queste parole è arrivata dall’intervento di Federico Brugnoli (SPIN360), che ha presentato i risultati di una ricerca sull’attitudine sostenibile di 130 brand europei, americani e di un gruppo significativo di concerie italiane: “La sostenibilità – spiega Brugnoli – riveste un’importanza crescente e rappresenta un trend irreversibile all’interno di una filiera, quella della pelle, dove pratiche non conformi rappresentano un rischio altissimo per i brand, nei termini di una perdita di reputazione. Non a caso, questi ultimi stanno sviluppando processi estremamente inclusivi dal punto di vista delle procedure di risk management relative alla sostenibilità. Le concerie italiane hanno il compito di portare la sostenibilità stessa all’interno di tutto lo spettro della loro attività e della loro ricerca”. A chiudere, la proposta progettuale di ICEC, raccontata dall’auditor Giacomo Zorzi: “Esiste la necessità di implementare nella filiera un approccio che crei efficienza a tutti i livelli. Serve un Sustainability Free Pass, fondato sulla consapevolezza comune che la condivisione di modelli sostenibili di alto profilo tra fornitori e clienti rappresenti una strategia innovativa e più efficiente per garantire il pieno rispetto di ogni principio di sostenibilità. Stiamo proponendo alla filiera nuove metodologie di gestione dell’attività industriale basata sul concetto di trasparenza efficiente, alla luce della quale permettere che le relazioni tra tutti gli attori della filiera evolvano in modo virtuoso, partecipato, concreto”.
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