È un valore che si riflette in tutte le pratiche aziendali, dall’approvvigionamento delle materie prime al rapporto con i dipendenti. È una richiesta del pubblico, che non si accontenta di un prodotto o un servizio, ma vuole terreno condiviso di interessi. Ma è anche un campo di comunicazione, ma nel senso positivo. La sostenibilità non è uno slogan, certo. Ma, insieme alla sua implementazione, chiede alle imprese la capacità di creare intorno ad essa un racconto e uno spazio di comunione di intenti con i suoi clienti e stakeholder. “Fa parte di un insieme di valori che non arriva dalla filiera, come nel business tradizionale – spiega Giusy Bettoni, fondatrice di C.L.A.S.S., durante il primo appuntamento di Lineapelle Virtual Networking –. Ma dai consumatori: per questo la trasparenza è tutto. Per questo le certificazioni sono importanti: offrono uno strumento di misurazione dei risultati aziendali”.
La sostenibilità non è uno slogan
“La fiducia del pubblico è il risultato del percorso di onestà delle imprese, della veridicità del loro storytelling”, aggiunge Will Campbell, fondatore e CEO di Quantasy+Associates. Il consulente, di base a Los Angeles, osserva nei consumatori statunitensi, soprattutto nei giovanissimi della Gen Z, un cambio di paradigma nello stesso modo di informarsi: “Non si affidano solo alla comunicazione aziendale – afferma –, ma cercano indicazioni e pareri anche nelle comunità di riferimento, dove agiscono gli influencer. Ecco, le imprese sono chiamate a inserirsi in questi circuiti, a comunicare i propri valori nelle comunità”. E mentre Michele Ciavarella, fashion critic per RCS – Corriere della Sera, invita la filiera a soffermarsi sulla responsabilità sociale, Bettoni ricorda che per un’azienda della moda la sostenibilità dei processi è la più importante, perché lì si gioca l’impatto complessivo del prodotto.
Lineapelle Virtual Networking
Quello del 14 luglio è stato il primo del ciclo di “webinar, e-forum tematici, live presentation” che si terranno fino al 7 agosto. Orietta Pellizzari, curatrice della manifestazione, ricorda che il programma (qui trovate i dettagli e i form di iscrizione agli eventi in agenda fino al 17 luglio 2020) coinvolge 30 aziende in 20 virtual networking: un modo per “conoscere i trend, assistere a presentazioni e dedicarsi a focus sui temi centrali del fashion system”. Fulvia Bacchi, CEO di Lineapelle, ribadisce l’importanza della sostenibilità per la concia italiana. E dà appuntamento (“di persona o in digitale”) a Milano a settembre. In altre parole, a quando, con A New Point of View, sarà possibile riprendere, anche se in forma adeguata ai tempi, gli eventi fisici.
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