Upgrading green per Medio Chiampo. Il gestore del servizio idrico integrato dei comuni di Montebello Vicentino, Zermeghedo e Gambellara, ha installato presso il proprio impianto un innovativo sistema di abbattimento dell’idrogeno solforato. Il progetto comprende due colonne di assorbimento che sottopongono l’aria inspirata a un lavaggio chimico, per poi raffinarla ulteriormente attraverso un trattamento biologico prima di emetterla in atmosfera.
Ricerca e sviluppo
Il progetto di ricerca che ha portato al nuovo sistema ha avuto inizio tre anni fa. Ha fatto seguito alla realizzazione della nuova sezione di trattamento chimico-fisico delle acque reflue industriali in ingresso e di due nuovi comparti di sedimentazione primaria. L’aria che le vasche coperte inspirano andava convogliata in uno specifico impianto di trattamento in grado di assicurare valori dell’idrogeno solforato al di sotto dei limiti stabiliti dalla Regione Veneto. La ricerca di un processo che permettesse di raggiungere questi risultati ha evidenziato la necessità di trovare una soluzione diversa da quelle già esistenti sul mercato.
Upgrading green
Il nuovo impianto comprende due colonne di assorbimento, dicevamo. Fin dal primo avvio l’impianto ha dimostrato di lavorare secondo le aspettative, restituendo valori di idrogeno solforato costantemente entro i limiti. Dati gli esiti positivi del progetto, la società ha avviato anche l’iter di registrazione del brevetto. La nuova tecnologia rappresenta un know how replicabile in altre situazioni, sia per impianti di depurazione sia per singole aziende. Tra i vari vantaggi, il trattamento dell’aria porta a ottenere una miscela di zolfo che, a seguito di un suo raffinamento, potrebbe essere riutilizzata come materia prima, orientando quindi l’intera filiera verso un modello di economia circolare.
Il commento
“Siamo molto orgogliosi di questo risultato. Contraddistingue il nostro impegno verso la qualità dell’aria oltre che dell’acqua – afferma il presidente di Medio Chiampo, Giuseppe Castaman -. Si tratta di un investimento importante, di circa 900.000 euro, a cui si aggiungono costi di gestione che superano i 150.000 euro. L’effetto sull’ambiente di lavoro all’impianto e in generale sul territorio è notevole. Abbiamo tutta l’intenzione di replicare il progetto, opportunamente dimensionato, anche presso la centrale di sollevamento in via Lungochiampo”. (art)
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