Non è il momento migliore per questo Green Deal, dicono le PMI

Non è il momento migliore per questo Green Deal, dicono le PMI

“Per tutti gli interpellati resta in piedi il grande tema: chi paga la transizione del Green Deal – si legge sul numero di settembre del mensile La Conceria –? Ma resta anche la consapevolezza che il made in Italy, quando virtuoso, possa trarne vantaggio”. È ambivalente la sensazione che emerge dalle interviste agli imprenditori raccolte nell’articolo “Una transizione agevolate (o imposta?)”. una Congiuntura che apre prospettive, ma in una fase di mercato dove le risorse da investire vanno gestite con sapienza.

 

Non è il momento migliore per questo Green Deal, dicono le PMINon è il momento migliore per questo Green Deal, dicono le PMI

 

Le sensazioni degli imprenditori

Gli imprenditori sono per ragioni culturali persone fattive: se c’è una nuova sfida da affrontare, ci spiegano ad esempio Attila Kiss (CEO di Gruppo Florence), Claudio Delunas (CEO di Idee Partners) e Marco Guazzoni (direttore della sostenibilità di Vibram). Ma, come nel caso dell’EUDR, c’è chi storce il naso: non tanto per le finalità del Green Deal europeo, ma per le tempistiche. Arriva nel pieno di una severa crisi dei consumi.

Clicca qui per leggere la versione integrale di Una transizione agevolate (o imposta?)

Qui per sfogliare il sommario de La Conceria di settembre

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