È un orizzonte sempre più ampio, quello circolare della pelle e, più in generale, dell’industria conciaria. E per dare conto dell’ampiezza di questo orizzonte in progress, nel numero di gennaio del mensile La Conceria, abbiamo realizzato una sorta di gallery di alcuni progetti trasversali alla filiera.
Un orizzonte sempre più ampio
Partendo dall’assunto che “tutto torna, soprattutto la pelle”, abbiamo diviso il nostro percorso in due parti. La prima è quella relativa al processo. Protagonisti: SICIT Group e il progetto Evolo della conceria toscana Sciarada. E, ancora: il gruppo conciario Dani che diventa un caso didattico per gli studenti del corso di Economia Circolare di Ingegneria Gestionale a Padova. Infine: il premio di Best Performer dell’Economia Circolare vinto da Dal Maso Group. Dalla parte del prodotto, invece, abbiamo approfondito i casi di Anya Hindmarch, Deadwood e Giulia Boccafogli.
Cos’altro c’è
Il numero 1 de La Conceria contiene questo e molto altro. Si parte da un’equivoca accezione di comunicazione green (Vegan come se fosse Antani) e si approda ai tanti, mirabili esempi di uso circolare della pelle.
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