Chimici alla scoperta della depurazione conciaria. Siamo a Santa Croce sull’Arno. Qui, venerdì scorso (6 settembre) 20 docenti di chimica hanno avuto l’occasione di visitare in modo attivo gli impianti di Aquarno. Provenivano dalla Scuola Estiva Nazionale di Didattica e Ricerca Educativa organizzata dalla Divisione di Didattica della Società Chimica Italiana. “Il gruppo – segnala Associazione Conciatori – faceva parte dei 90 insegnanti che dal 4 al 7 settembre hanno partecipato all’articolato calendario di lavori promossi all’interno della IV Scuola nazionale della Chimica. Lavori svolti presso l’Istituto Cattaneo di San Miniato, partner dell’evento”.
La visita
La visita ha consentito al “gruppo docente” di entrare in diretto contatto con la realtà quotidiana e progettuale della depurazione conciaria. “Dagli aspetti strutturali alle potenzialità depurative dell’impianto, presso il depuratore i docenti hanno approfondito diversi temi connessi ad Aquarno”. La struttura, oggi, possiede “la capacità di abbattere il carico inquinante in entrata di circa il 98%”.
Acqua 360
Focus particolare della presentazione sono state “la destinazione delle acque recuperate dai processi conciari e le potenzialità eco-compatibili dei procedimenti legati alla filiera della pelle”. E non solo. Sotto i riflettori anche il progetto di ricerca Acqua 360, “con cui presso il depuratore Aquarno si sta procedendo al riuso di reflui civili all’interno del processo di concia”. Come spiega Andrea Giachi, responsabile ricerca e sviluppo Aquarno, “Dopo che si è conclusa l’attività di sperimentazione, Acqua 360 è ora nella fase applicativa e può essere esteso alle aziende del distretto”. Il progetto ha coinvolto PoTeCo, Laboratorio Archa, DeltAcque, Depuratore Aquarno e le concerie Sanlorenzo, Settebello e Victoria.