Separare i componenti di una scarpa (in teoria) da dismettere. Riciclarli. Ottenere nuovi materiali per produrre un altro paio di scarpe. È il progetto Re-Shoes Life su cui sta lavorando il gruppo Scarpa (Treviso), capofila di un gruppo di imprese italiane (tra cui una conceria). L’obiettivo è avviare un primo lotto di produzione entro il 2023 per industrializzarlo entro l’anno successivo. Un progetto visto come apripista per tutto il settore calzaturiero.
Il progetto Re-Shoes Life
Il progetto fa parte del programma europeo Life, attraverso il quale Scarpa ha ottenuto un finanziamento di 2,6 milioni di euro. L’azienda intende trasformare 15.000 paia di scarpe usate e ormai a fine vita, creandone altrettante nuove realizzate dal 50 al 70% con materiale riciclato. Il progetto si chiama Re-Shoes Life e Scarpa è l’azienda capofila di un gruppo di realtà che, insieme, compongono la filiera di produzione calzaturiera. Per esempio, come si legge su Il Corriere della Sera, grazie all’idrolisi una conceria toscana ricicla la pelle della tomaia che torna a essere riutilizzabile per una nuova produzione.
Dalla pelle alla gomma
Allo stesso modo la gomma delle scarpe usate viene sottoposta a devulcanizzazione, per ottenere nuovi fondi. Il progetto ha lo scopo di fare da apripista all’intero settore calzaturiero, il cui problema è stato sempre quello di separare i vari componenti presenti nella scarpa per poi riciclarli.
Progetto già avviato
“Abbiamo già iniziato a ritirare il modello Mojito (nella foto), il più diffuso di Scarpa. Da queste scarpe otteniamo calzature modello Spirit, di pari qualità e di pari durabilità, ma con un risparmio notevole sia in termini di materie prime, sia in termini di impatto ambientale” precisa Diego Bolzonello, CEO di Scarpa. Il progetto prevede una riduzione del 52,4% di gas serra, del 50% di sostanze chimiche, del 65% di consumo di acqua e del 54,5% di energia. Valori green che non impatteranno sullo scontrino. Il prezzo di vendita dovrebbe rimanere invariato. (mv)
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