Come UNIC – Concerie Italiane, anche FederlegnoArredo alza la voce contro Bruxelles. Oggetto della presa di posizione: l’applicazione dell’European Deforestation-Freeproducts Regulation (EUDR). In altre parole, il Regolamento Deforestazione che entrerà in vigore tra nove mesi.
Anche Federlegno alza la voce
A parlare, come si legge in un lancio Adnkronos, è il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, in una lettera inviata ai ministri di MAECI, MASE, MIMIT, MASAF e Affari Europei. La richiesta è che “si apra un dialogo e sia trovata una sintesi che dia voce in Europa all’allarme della filiera legno-arredo”. Allarme che, nelle parole e nei contenuti, ricalca quello ribadito dai conciatori in più occasioni. “”Seppur il provvedimento – si legge nella lettera – abbia intenti fortemente condivisibili, nella pratica rischia di avere un altissimo impatto”. Primo: “Sul sistema forestale nazionale, sul quale sono in atto importanti politiche di sviluppo per aumentare il legname italiano”. Secondo: “Sulle imprese che esportano all’estero i loro prodotti finiti, vera eccellenza del made in Italy”.
Oneri burocratici difficilmente assolvibili
“Nelle prossime settimane – continua Feltrin – saranno in discussione in sede europea importanti dettagli relativi all’applicazione dell’European Deforestation-Freeproducts Regulation (EUDR)”. Il provvedimento “impegnerà le aziende del nostro settore nel condurre una due diligence totalmente condivisibile negli obiettivi”. Ma tutto ciò, “le obbligherebbe a oneri burocratici difficilmente assolvibili e, in molti casi, addirittura impossibili da attuare”. Al punto che il rischio sarà quello “di ottenere l’effetto contrario ai principi che stanno alla base dell’EUDR stesso. Riteniamo pertanto indispensabile un confronto costruttivo con i dicasteri coinvolti”. L’obiettivo è oltremodo vitale e combacia perfettamente con quello dei conciatori italiani. “Tutelare l’operato di una filiera, da sempre attenta al tema della lotta alla deforestazione, che rischia di essere paralizzata e penalizzata”.
Scongiurare un epilogo disastroso
“A ciò – conclude Feltrin – si aggiunge che, limitando l’ambito d’azione del provvedimento al solo mercato dell’Unione Europea, si teme che alcuni operatori decidano di trasferire i propri stabilimenti produttivi o le aziende in Paesi limitrofi all’Italia, ma non soggetti all’EUDR”. Facile intuire quali: “Turchia o Nord Africa, depauperando così le filiere nazionali collegate al legno e alle sue lavorazioni. FederlegnoArredo intende mettere in atto tutti gli strumenti che possano scongiurare un epilogo disastroso per la filiera, per la tutela dell’ambiente e per la competitività del nostro Paese”.
Leggi anche: