L’ambito è quello degli “Accordi per l’Innovazione”. Soggetti coinvolti: MISE (Ministero Sviluppo Economico), 16 aziende e 12 regioni. In altre parole: Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto. Nel gruppo delle 16 aziende c’è anche SICIT Group, specialista “nel recupero e nella valorizzazione dei residui delle lavorazioni conciarie”. L’azienda veneta ha ottenuto da MISE un finanziamento di 3 milioni di euro.
Finanziamento di 3 milioni di euro
L’Accordo per l’Innovazione che riguarda (anche) SICIT è datato 25 gennaio 2021. Riguarda, come spiega l’azienda vicentina, “lo studio e la messa a punto di prodotti innovativi derivati da scarti di produzione per l’agricoltura del futuro”. Un progetto che, in totale, richiede un impegno finanziario pari a 12,2 milioni di euro, 3 dei quali, dunque, rientrano nel finanziamento approvato da MISE.
Circolarità e innovazione
“SICIT Group conferma, da un lato, la sua autorevolezza tecnologica – commenta il CEO Massimo Neresini (nella foto) -. Dall’altro, mira a consolidare la sua leadership nella vendita di biostimolanti con somministrazione “tradizionale” per fertirrigazione e fertilizzazione fogliare”. Ne deriva che “questo ci consentirà di acquisire nuove competenze all’avanguardia e diversificare, conseguenzialmente, le nostre produzioni. Dal punto di vista tecnologico e di mercato, l’impatto più rilevante del progetto deriverà invece dalla modalità di somministrazione, totalmente innovativa, a cui SICIT lavora da tempo, di rilascio intelligente. Si tratta di un’assoluta innovazione a livello internazionale per il settore agricolo che rivestirà la maggiore rilevanza in termini di crescita di competitività dell’azienda”.
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