Stretta sul greenwashing: Adidas condannata, multe salate in UK

Stretta sul greenwashing: Adidas condannata, multe salate in UK

Stretta sul greenwashing. In Germania, il tribunale di Norimberga-Fürth ha condannato Adidas per pubblicità ingannevole e illecita. Il colosso tedesco era stato citato in giudizio dalla German Environmental Aid (DUH). Nel Regno Unito, a partire da ieri domenica 6 aprile, la Competition and Markets Authority (CMA) ha molti più poteri per combattere il greenwashing. Compresa la capacità di imporre sanzioni dirette.

Stretta sul greenwashing

Nel dicembre 2024, la German Environmental Aid (DUH) ha presentato un reclamo presso il tribunale di Norimberga-Fürth con la quale accusava Adidas di greenwashing. Sul sito del colosso tedesco era presente questa pubblicità: “Saremo climaticamente neutri entro il 2050: Adidas si è impegnata a raggiungere una serie di obiettivi ambiziosi che apriranno la strada alla neutralità climatica lungo tutta la nostra catena del valore entro il 2050”. Adidas ha già rimosso questa scritta che ora il Tribunale ha vietato. Perché? Secondo il Tribunale il concetto di “neutralità climatica” è ambiguo e i consumatori hanno sempre più bisogno di spiegazioni, per cui le aziende sono tenute a fornire informazioni chiare e trasparenti. Lo riporta Fashion United. La sentenza ha un significato simbolico poiché Adidas non vede la necessità di ulteriori azioni.

 

 

Multe dirette nel Regno Unito

A partire dal 6 aprile 2025, alla Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito sono stati concessi poteri di esecuzione notevolmente rafforzati ai sensi del Digital Markets, Competition and Consumers (DMCC) Act. Si tratta di un cambiamento cruciale nella tutela dei consumatori poiché CMA avrà il potere di imporre sanzioni dirette alle aziende che violano la legge sui consumatori, compreso il greenwashing. E gli attivisti hanno esultato. Ai sensi della legge, riporta Fashion Network, le affermazioni verdi devono essere comprovate. Una eventuale condanna potrebbe comportare multe fino al 10% del fatturato annuo globale del marchio colpevole. (mv)

Foto Shutterstock

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