Delicatezza, sensibilità e una miglior capacità relazionale. Sono i tre principali elementi che secondo Eleonora Peretti, responsabile qualità, ambiente e sicurezza presso Conceria Cristina, una donna può portare all’interno della filiera della pelle. “Nel mio campo devo interfacciarmi spesso con uomini, lo faccio nel modo che ritengo più corretto e devo dire di non aver mai notato diffidenza nei miei confronti” spiega.
Un secolo fa alcune donne costituirono un movimento di emancipazione femminile che portò a duri scontri, ma innescò anche un cambiamento culturale. Qual è la situazione oggi?
“Il mondo è cambiato molto e senza dubbio rispetto a cento anni fa la sensibilità degli uomini di fronte alla presenza delle donne nei luoghi di lavoro e a loro incarichi anche di vertice è un’altra. È chiaro che le donne possono dare un apporto determinante e in alcuni casi agevolare un approccio meno scarno, diretto, secco all’attività delle aziende. Un approccio più sensibile. Gli uomini lo hanno capito e credo lo apprezzino”.
Le è mai capitato di incontrare delle difficoltà all’interno dell’ambiente lavorativo dovute al fatto di essere donna?
“Per l’azienda di famiglia mi occupo di qualità, sicurezza e ambiente e mi relaziono spesso con enti di certificazione e istituzioni all’interno dei quali lavorano molti uomini. Raramente mi sono interfacciata con donne. Devo dire però di non aver mai notato diffidenza nei miei confronti in quanto donna. Mi relaziono nel modo che ritengo più corretto e questo, unito al mio carattere, credo mi abbia facilitata”.
Quale crede sia il valore aggiunto che una donna può dare in questo settore?
“Una donna preparata, che sa il fatto suo, con la sua femminità, può dare veramente un contributo importante. Sappiamo fornire un approccio più flessibile, delicatezza e una diversa capacità relazionale. Tutto questo insieme credo che possa semplificare il lavoro di tutti”.
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