EDITORIALE UN PRESEPE DA BATTAGLIA A noi il Made in Italy sembra essere diventato un presepe. Parliamo di un certo tipo di Made in Italy. Quello che troppo spesso ‐ poeticamente e retoricamente ‐ viene definito come l’espressione del più alto “saper fare” italiano. Il “bello e benfatto”. Il ciabattino. La sartina. La prosopopea dell’“Homo...
LA COPERTINA
Le indagini della Procura di Milano sul caporalato nella filiera dei grandi brand lasciavano presagire una Tangentopoli della Moda
La filiera italiana della moda e del lusso è sotto pressione come – forse – mai in passato e non solo per questioni congiunturali. Le inchieste milanesi sul caporalato hanno acceso i riflettori sulle modalità di gestione di tutti i livelli della fornitura italiana
SERVE UN SALTO CULTURALE Il 24 ottobre 2024 il Tribunale di Milano ha revocato l’Amministrazione Giudiziaria a cui era stata sottoposta, dal 17 gennaio, la pelletteria Alviero Martini Spa. Per capire come si è arrivati a questa decisione abbiamo intervistato i due amministratori giudiziari nominati dal Tribunale: l’avvocatessa Ilaria Ramoni e il commercialista Marco Mistò...
L’errore più grande che il Made in Italy della filiera pelle può fare oggi è quello di aspettare che passi la tempesta. La sfida più grande, invece, è quella di accettare di essere entrati in una nuova dimensione della gestione manifatturiera
Nel racconto di viaggio di chiunque sia stato in Marocco c’è la visita alle concerie. È un’esperienza pittoresca e interessante, non lo mettiamo in dubbio, ma non capiamo come possa essere considerata un valore dagli artigiani locali
EDITORIALE NOSTALGIA DEL FUTURO Anni fa, a Milano, su un muro nei pressi della stazione di Porta Genova, un writer ‐ meglio, un poeta urbano ‐ di nome i‐v‐a‐n scrisse una sentenza che ai più parve un esercizio retorico, mentre a qualcuno lasciò in bocca un sapore amaro. Il sapore della premonizione. Scrisse a...
La crisi morde e nei distretti conciari serpeggia l’incertezza. Mentre sono poche le imprese fortunate che guardano al futuro con serenità, le altre temono le ripercussioni della congiuntura: a cominciare dai terzisti
Abbiamo approfittato di Lineapelle 104 per chiedere agli operatori del settore di rispondere alla più difficile delle domande: come si immaginano la fine della crisi. Ecco il sentiment della filiera
Viaggio tra manifatturieri della filiera italiana in cerca di uno spiraglio di luce che, però, non c’è
L’offerta fashion si è appiattita e se ne sono accorti tutti: dai grandi stilisti alle imprese manifatturiere. Per questo urgono coraggio e capacità di smarcarsi, perché i brand non possono continuare tutti ad assomigliarsi
CE LO CHIEDE L’EUROPA COSA CI CHIEDE BRUXELLES Prima di tutto, definiamo il perimetro della discussione. Perché quello che l’Unione Europea chiede alla filiera della moda, del lusso e non solo, non si riduce – per esempio – alla questione più rovente sul tavolo (in particolare per la conceria italiana e continentale): il Regolamento Anti-...
Dal 30 dicembre 2024 si applica il Regolamento Anti-Deforestazione (EUDR 2023/1115): ora come ora, vuol dire che la filiera europea della pelle bovina rischia la paralisi. Un grande assist alle manifatture extracomunitarie, un’evenienza che le concerie europee vorrebbero evitare. Se solo Bruxelles le ascoltasse
Brand e produttori guardano alla mole di regolamenti scritti a Bruxelles con sentimenti contrastanti: c’è chi ne comprende le finalità, ma altrettanti non ne condividono le tempistiche. Perché sono altre le priorità in una stagione di contrazione dei consumi.
EDITORIALE C’È SEMPRE UN BUON MOTIVO PER PARLARE DI JANNIK SINNER Un talento pazzesco. Una carica agonistica feroce. Una totale abnegazione al proprio progetto. Il rispetto assoluto di sé e del proprio talento. Il fregarsene sicuramente faticoso, ma splendidamente educato ed educativo, dei troppi, che ‐ con il livore tipico di questa era...
Per qualche motivo, l’espressione «quiet luxury» non piace: sono molti a cantarne il de profundis a ogni occasione utile. Passano le stagioni, però, e non solo il lusso discreto è ancora al suo posto, ma si conferma anche quello che performa meglio
È difficile rimanere indifferenti ai trend del mercato, ma i marchi autonomi e artigiani sanno che non possono inseguire le mode senza correre il rischio di snaturarsi. Per questo chi era già orientato al «lusso gentile» ne approfitta e chi no continua per la propria strada
Pierpaolo Piccioli congedato da Valentino. Virginie Viard, similmente, accompagnata alla porta da Chanel. Perché? Con Susanna Nicoletti, consulente delle griffe e docente universitaria, parliamo di un modello di gestione delle griffe «che non funziona più» e, a ben vedere, «non ha mai funzionato bene»
Nella grande stagione del lusso quieto nell’alta moda s’impone l’immaginario delle racchette e dei country club. C’entrano la pandemia e, ancor di più, il ricambio generazionale ai vertici dello sport, dove i vecchi Nadal, Djokovic e Federer sono stati sostituiti da giovani campioni come il nostro Jannik Sinner. Ma più di tutto pesa il fascino di uno sport nobile per definizione
EDITORIALE STA SUCCEDENDO DI TUTTO: COSA SUCCEDERÀ ANCORA È l’ora più buia per la filiera della pelle? Senza voler essere catastrofisti, sì. Ci sono eccezioni di positività, ma nel complesso il momento congiunturale è veramente difficilissimo. I comparti industriali della fornitura fashion & luxury denunciano cali considerevoli dei loro volumi produttivi e dei loro...