Le aggregazioni di filiera viste da chi ha scelto di aggregarsi. Gab, pelletteria che fa parte di Hind, e SP Plast Creating, azienda targata Minerva Hub, ci spiegano perché
LA COPERTINA
È QUELLO CHE, mentre a qualsiasi latitudine facevamo i conti con la fatica di aver affrontato un’emergenza globale che passerà alla storia e dalla quale cercavamo di uscire, ci ha scaraventato in un contesto bellico che sconcerta, preoccupa e ci lascia (se possibile) ancor più inermi che di fronte alla pandemia. È il mondo in...
Un’area strategica per il prodotto in pelle italiano. Una zona che nel 2021 aveva manifestato segni di vivacità, oltretutto. Il conflitto scatenato dal Cremlino il 24 febbraio ha cancellato l’Ucraina e complicato i rapporti con la Russia
Gli Stati Uniti nel 2021 sono stati tra i mercati più vivaci (e voraci). Per gli accessori italiani sono anche quello su cui scommettere nel 2022: una piazza grande, ostica, ma aperta alle proposte indipendenti
Viaggio tra i mercati di riferimento del Vecchio Continente. Quelli che in troppi ritengono «tradizionali e stanchi», ma che per molti rappresentano destinazioni (se non sicure) inevitabili in momenti di tragica incertezza come quello attuale
Tutti gli analisti hanno la stessa certezza: entro il 2025 la Cina sarà il più grande mercato mondiale del lusso e degli accessori moda. Ma è e rimarrà un territorio di insidie e complessità uniche al mondo
A Oriente non esiste solo Pechino. Esistono mercati che potevano, possono e potranno rappresentare destinazioni di grande interesse per il made in Italy della moda, degli accessori e della pelle
Il Multiverso è la nuova patria senza confini di chi cerca nuove occasioni di promozione, comunicazione, vendita e fidelizzazione. Un luogo dove si è svolta una Fashion Week che ha messo la moda davanti a una nuova occasione
È QUELLO CHE rappresenta la metafora dei nuovi stili di vita che già si affacciavano alla ribalta prima che Covid scardinasse ogni nostra certezza e che la pandemia, inevitabilmente, ha fatto salire alla ribalta in modo dirompente. Pandemia che, sia detto per inciso, ci rimarrà in mezzo ai piedi per chissà quanto tempo anche se...
È il boom di un tipo di scarpa che è (definitivamente?) uscito da un ambito tecnico e specialistico. Perché oggi l’outdoor non è più una categoria di prodotto a sé stante, ma un orizzonte che è arrivato a ispirare e coinvolgere anche la moda e il lusso. E di tutto ciò a Montebelluna, nella patria dello SportSystem, hanno molto da raccontare
A Lineapelle 99 le concerie confermano: se da «almeno due anni» la calzatura outdoor ha intrapreso un percorso, rassicurante, di crescita, ora sta pure (ci si permetta il gioco di parole) cambiando pelle. Più colori e fashion appeal a fronte di una continua richiesta di upgrading delle prestazioni, dal comfort all’idrorepellenza. E, soprattutto, la «concreta sensazione» che questo trend continuerà
Lo stile outdoor è entrato nella vita di tutti i giorni. Le calzature diventano più strutturate. Anche quelle proposte dalle griffe del lusso, che somigliano sempre più a quelle da scalata o agli scarponcini da trekking
Lo zaino «da contenitore passivo diventerà sempre più contenitore attivo». Marco Palmieri, CEO del gruppo Piquadro, ci spiega le ragioni della trasformazione dello zaino, preferibilmente in pelle, da accessorio “specializzato” a compagno fedele di ogni momento della giornata
Prima di Covid, lo zaino aveva già scardinato certe consuetudini creative e di consumo della pelletteria. Ma l’ascesa dello zaino non si è fermata e, trainata dalla necessità di modelli ultrafunzionali e smart, ha conquistato il segmento maschile. Premiando (anche) la pelle
Correva l’anno 1954: la spedizione di Ardito Desio conquistava la vetta del K2. Ai piedi di tutti i suoi componenti c’erano scarpe e scarponi del calzaturificio Giuseppe Garbuio di Montebelluna fatti con il cuoio della conceria friulana Presot. Che il 1° marzo 2022 ha festeggiato i suoi 90 anni di attività
QUELLO DI CUI in questo momento Donald Trump vorrebbe fare a meno è il fatto che, di colpo, negli Stati Uniti, l’opinione pubblica e non solo, abbia scoperto che esiste la cosiddetta supply chain. L’ha scoperto perché, causa Covid, si è inceppata generando problemi a qualsiasi livello, dall’approvvigionamento delle materie prime alla vendita di qualsiasi...
La pelle tra l’incudine dei costi a monte che aumentano (tutti, indiscriminatamente) a dismisura e il martello dei clienti a valle che non ci sentono e costringono le concerie ad assorbire i rincari
L’aumento dei costi delle commodities e dell’energia comprime i margini delle aziende manifatturiere
Vai in fiera, a Firenze per Pitti Uomo e a Riva del Garda per l’Expo della calzatura, e scopri una diversa percezione della criticità in corso
Il prezzo per la spedizione di un container «da 40 piedi è passato dai 2.000 dollari, sui quali era più o meno stabile da quasi 15 anni, ai 10-15.000 di oggi, con picchi di 20.000»