Per l’ennesima volta Stella McCartney oltraggia la pelle e chi la recupera e la trasforma. Ma la concia, da quella italiana a quella internazionale, ha alzato la voce. «Lasciaci in pace, Stella, e continua a fare le tue borse di plastica»
LA COPERTINA
Fare a meno della pelle non si può. O meglio, non avrebbe senso. In un (per fortuna solo ipotetico) mondo leather-free si consegnerebbe alle discariche o agli inceneritori un sottoprodotto della zootecnia
L’auto corre a tutta velocità lungo la rotta della transizione elettrica e, per ragioni di marketing, gioca ormai in modo strutturale la carta di un’equazione senza senso. Quella che assimila il senso di “green” a quello di “veg” e millanta ragioni senza sostanza per non usare la pelle. Perché?
La pretesa vegana è che l’intero mondo smetta di mangiare carne per ragioni di salute e di sostenibilità. Ma è una pretesa senza fondamenta scientifiche. E che, anzi, comporta molti rischi
A chi fatica (ideologicamente o meno) nel ritenere quella della pelle un’attività circolare, consigliamo una visita come quella che abbiamo fatto noi ad Arzignano, all’interno dei nuovi laboratori di SICIT
Una virtualità che ha portato con sé l’ingresso di molti brand di piccole e medie dimensioni in canali di promozione e vendita digitali annusati in precedenza con una diffidenza che Covid ha contribuito ad abbattere
Serve un ponte tra l’artigianato made in Italy e il mondo: lo può offrire l’e-commerce. Se non era già chiaro prima, la pandemia lo ha dimostrato a tutti. Dialogo con Martina Capriotti, co- fondatrice di Mirta
La pandemia è stata l’occasione per premere l’acceleratore sull’e-commerce, canale sul quale non si trovava mai il tempo di investire. Ma Mara Visonà, CEO di Plinio Visonà, sa bene che il canale digitale, per essere davvero utile, va inserito in una strategia coerente di distribuzione. Altrimenti rischia di diventare dannoso
La cover story di questo numero l’abbiamo dedicata al presidente cinese Xi Jinping
Sul mercato, nelle relazioni internazionali, nei volumi produttivi, nella qualità della distribuzione. In maniera diretta o indiretta, Xi Jinping si trova a dettare le regole della partita. Seduti allo stesso tavolo ci sono i Paesi manifatturieri di tutto il mondo
In estate le autorità cinesi hanno paventato una revisione del prelievo fiscale utile a ottenere «la ridistribuzione della ricchezza» per una «prosperità comune». Per i delicati equilibri del mercato del lusso, una variabile che porta con sé molti interrogativi
Le maison oggi incarnano un lifestyle e propongono tutto: vestono il cliente da capo a piedi e di certo non gli lasciano le mani libere
L’approdo di nuovi brand nel mercato è una risorsa. Soprattutto per chi non ha ancora agganciato il treno della ripresa. Ne parliamo con Franco Gabbrielli, presidente di Assopellettieri
L’era post Covid è nata sotto il segno di una parola ben precisa. Revenge. Ancora in piena pandemia, analisti e addetti ai lavori, hanno iniziato a dissertare sui tempi e sui modi in cui sarebbe iniziata la “rivincita”. Quella dei consumi. Quella del turismo. Quella delle fiere. Con tutte le cautele e le speranze del...
Sergio Rossi, con un “piccolo” colpo di scena, passa sotto la proprietà dei cinesi di Fosun Fashion Group
Per quanto riguarda la filiera della pelle, le operazioni di M&A, tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021 sono diventate praticamente pane quotidiano e le potete trovare tutte quante online sul nostro sito.
Ci sono argomenti che, purtroppo, non passano mai di moda e che mostrano una incredibile (e spaventosa) capacità di adattamento, trasformazione, diffusione. La contraffazione è uno di questi. Anzi, forse ne rappresenta il più evidente e dirompente esempio
A febbraio Salvatore Ferragamo ha unito le forze con Amazon per portare alla sbarra i furbetti dell’e-commerce. Quelli che vendono online merce fake
Ornella Auzino si è data un obiettivo: diventare l’influencer della legalità nel fashion system. Fin qui è un’impresa solitaria (ma è in cerca di sponde)
Una rassegna di cifre, rilevazioni e proiezioni che danno la misura di quanto l’industria del fake sia ricca e fiorente. Malgrado la pandemia