Nel giro di quindici anni, la segmentazione di prodotto della pelle italiana ha cambiato faccia. Se prima la destinazione medio-bassa sfiorava il 50%, oggi sta poco sopra il 33%
LA COPERTINA
Ci sono tante variabili che cambiano repentinamente, nelle quali è difficile districarsi - dice Diodato De Maio -. Si naviga a vista, ma non bisogna essere catastrofisti
Ci sembra sia passato un giorno. È passato più di un anno. A febbraio 2022 iniziava una guerra che è ancora lì. Sporca, tragica, che miete vittime, bombarda e incatena un territorio e la sua popolazione, inietta veleno ovunque e a qualsiasi livello nel mondo, dissemina minacce nucleari come nulla fosse. Ad aprile 2023 la...
Sono quelle che la ritirata delle griffe e il veto comunitario all’export di beni di lusso hanno liberato in Russia. Ne parliamo con Flavio Sciuccati, senior partner e direttore della Divisione Global Fashion Unit di The European House - Ambrosetti Group
Il quarto pacchetto di misure varato contro Mosca (il Regolamento Ue 2022/428 in vigore dal 16 marzo dello scorso anno) proibisce di vendere beni di lusso (non solo moda) che superano i 300 euro di valore. Il che penalizza meno la scarpa della pelletteria e di altri prodotti. Anche se, a Mosca, di modi per aggirare la sanzioni occidentali ne hanno trovati parecchi. Anzi: molti
Da ottobre 2022 l’ottavo pacchetto di sanzioni dell’UE proibisce l’import di pelle dalla Russia. Ma le relazioni commerciali erano già condizionate dai cambi valutari e dal trend inflazionistico
Per la rete delle imprese manifatturiere nulla è stato più lo stesso dopo il 24 febbraio 2022. «Abbiamo dovuto fronteggiare problemi inediti, come l’arruolamento degli operai e i bombardamenti, ma contiamo nel +20% della produzione già nel 2023», ci dice Tetyana Izovit, presidente di Ukrlegprom Association I numeri raccolti da Ukrlegprom Association, la sigla...
La fine dell'isolamento economico e finanziario di Teheran è arrivata il 14 luglio 2015 ed è coincisa con la sensazione che il suo mercato potesse esprimere grandi potenzialità per la moda, dalle griffe ai marchi più piccoli. Il 5 novembre 2018 tutto si è ribaltato di nuovo. Cosa è successo da allora a oggi?
Già, perché non se ne parla più. Eppure, è stato, a suo modo, una sanzione pesante per l’industria conciaria, distorcendo per anni i flussi commerciali. Ma non è scomparso: esiste, eccome. Però, ci sono argomenti che l’hanno relegato nell’ombra. Uno su tutti: la sostenibilità. Che, a modo suo, è un altro tipo di sanzione
Higg Index, (molto) discusso strumento di valutazione dell'impatto ambientale di un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita
Che cosa vuol dire se sul mercato dei materiali della moda c’è chi vende granitiche certezze E chi, invece, continua a fare ricerca
UNIC - Concerie Italiane pubblica il ventesimo Report di Sostenibilità annuale di settore
È da anni che i brand chiedono di conoscere la storia dei materiali che impiegano nelle collezioni: i fornitori e gli enti di certificazione hanno risposto di conseguenza
«L’approccio scientifico è lo strumento principe per progredire sul fronte della sostenibilità» dicono da Italven, conceria specializzata in rettile
Cinque progetti (grandi e piccoli) di sostenibilità declamata fin sugli scaffali
La parola di febbraio è “lavoro”. Non l’abbiamo scelta per identificare la congiuntura in atto. Non ci interessa, su queste pagine, capire «se c’è lavoro», come ci ritroviamo a chiedere a imprenditori e manager in molte interviste, quasi fosse una formula rituale per rompere il ghiaccio. Qui parliamo di “lavoro” in quanto fabbisogno di “manodopera”,...
Alla manifattura italiana della moda e del lusso, dicono gli addetti ai lavori, mancano 94.000 addetti da inserire in azienda entro i prossimi 5 anni. Ad oggi, solo il 50% potrebbe essere reperibile