Le aziende della filiera hanno, come mai in passato, fame di nuova manodopera. Nuova perché giovane. Nuova perché capace di affrontare il lavoro, anche quello artigianale, con modalità evolute
LA COPERTINA
Uscire dall’emergenza, ridurre il gap tra domanda e offerta di addetti, cercare di cucire la trama di un sistema formativo futuribile, capace di tramandare i saperi manifatturieri della filiera italiana della moda e, costantemente, attualizzarli. Mission impossible? Ecco cosa ne pensano alcuni formatori
Sono tre gli istituti di riferimento dei distretti italiani della concia: da loro passa la formazione delle più giovani leve di addetti della filiera della pelle. Rispondono alle stesse esigenze.
Antonio De Matteis, CEO di Kiton, ha le idee chiare su come attrarre i giovani ai mestieri artigiani della moda e, soprattutto, incentivarli a rimanere in azienda: «Negli ultimi 30 anni abbiamo avuto un tasso di dimissioni pari a zero»
Antonio Filograna Sergio ha costruito a Casarano un polo degli accessori. Per riuscirci, ha dovuto rivitalizzare la tradizione salentina della calzatura. E costruire da zero le competenze necessarie per la pelletteria
Ripartiamo da una parola, da Karl Lagerfeld e dalla sua caricatura digitale: il suo (i suoi) NFT che avete appena visto a pagina 3. Il 2023 del nostro mensile continua a percorrere il binario del 2022, fondando ogni numero su un approfondimento monotematico. Sceglie di farlo interrogandosi sul senso delle singole parole che utilizziamo per...
Il recente divorzio di Alessandro Michele da Gucci accende i riflettori sul come, nelle ultime stagioni, siano cambiati il lavoro e l’identità dello stilista nell’ambito del lusso e, più in generale, del fashion system.
Proviamo a capire cosa celano e cosa rivelano queste parole del divorzio (Michele-Gucci) che nel 2022 ha sconvolto il fashion system
L’esperienza di Daniel Lee in Bottega Veneta e il modo in cui il brand lo ha sostituito insegnano che nella moda il talento non è tutto: altrettanto importante è il carattere
Lo stilista americano fu l’artefice della rinascita di Gucci. Un’esperienza che lo consacrò nell’Olimpo dei fashion designer, ma avrebbe potuto anche bruciarne il futuro. Invece no
È arrivato a brillare nel cielo della moda, al punto di concentrare gli incarichi di direttore creativo e CEO di un brand come Burberry. Ma poi, come succede alle stelle, è esploso
La più eccellente e significativa è quella di Louis Vuitton che dalla scomparsa del direttore creativo del suo menswear, Virgil Abloh, datata novembre 2021, non l’ha ancora sostituito. E, a meno di smentite imminenti, non ha nemmeno fretta di farlo. E, come lui, parrebbero ragionare altri brand e griffe. Perché?
Il sistema della moda ha perenne sete di novità. E, per questo, di volti sempre nuovi. È una carriera dura, quella del creativo: perché si può finire alla ribalta e poi nel dimenticatoio in breve lasso di tempo
Si è spenta il 29 dicembre a 81 anni Vivienne Westwood. Icona punk, designer militante e dirompente, non ha mai rinunciato alla propria indipendenza
L’EQUILIBRIO / Parte prima. Abbiamo percorso il 2022 camminando bendati sul filo di una condizione di incredibile provvisorietà e precarietà. Eppure, ci eravamo illusi che non fosse possibile ritrovarsi nuovamente in questa condizione. Abbiamo iniziato l’anno col passo sicuro di chi, seppur ancora alle prese con la normalizzazione della pandemia e dopo due anni di...
La pandemia e poi la guerra hanno decretato il tramonto definitivo di una fase storica in cui i Paesi industrializzati rendevano disponibili i beni richiesti dal mercato facendoli produrre o semplicemente comprandoli in ogni angolo del mondo. E ora?
Quello di una volta non c’è più. Oggi i referenti produttivi di brand e griffe sono vere e proprie industrie che, prima ancora del prodotto, vendono servizi, controllano la produzione in modo scientifico, attivano Academy formative interne.
La tendenza (post-pandemica) a una ritrovata e aggiornata eleganza dona una speranza. Perché secondo gli analisti il trend porta con sé il maggiore impiego dei materiali nobili, come la pelle. Nella calzatura si intravede qualcosa. Ce n’è bisogno, dopo i danni della sneakerizzazione…