Trasformare i fanghi di conceria, che attualmente sono un costo, in una risorsa circolare attraverso un processo di digestione anaerobica. È questo l’obiettivo dei ricercatori del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Che sul tema hanno pubblicato tra il 2023 e il 2024 tre articoli su prestigiose riviste scientifiche internazionali. “Più del 50% dei fanghi – chiosa il Giornale di Vicenza – può essere salvato dalla discarica”.
Trasformare i fanghi in una risorsa
Il processo ideato dai ricercatori veneziani promette, dicevamo, di dare una nuova vita ai fanghi conciari nell’ottica della circolarità. Questi potrebbero essere innanzitutto riutilizzati per produrre biogas (“15 milioni di metri cubi” per il solo distretto di Arzignano). Non solo. Il processo di digestione anaerobica consentirebbe anche di recuperare “acidi grassi carbossilici come acido acetico, citrico, benzoico e anche formico” che trovano impieghi in ambito industriale. I risultati degli studi del Dipartimento di Scienze Ambientali sono validati dal processo di peer review necessario alla pubblicazione sulle riviste scientifiche. Il modello di digestione anaerobica, conclude il giornale di Vicenza, andrebbe ora messo alla prova su scala industriale. L’obiettivo, intanto, è chiaro: trasformare un costo in un vantaggio, nel segno della circolarità.
In foto, il dipartimento della Ca’ Foscari
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