Contributo del 50% alle startup moda che investono in innovazione

Contributo del 50% alle startup moda che investono in innovazione

È pronto il contributo a fondo perduto del 50% alle startup moda che investono in innovazione e design. Il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) ha pubblicato il decreto attuativo per le misure introdotte dal Decreto Rilancio (D.L. 34 del 19 maggio 2020). Il MiSE finanzia il contributo con un plafond complessivo di 5 milioni di euro nel 2020.

Startup moda che investono

Innanzitutto, la definizione di startup. Le aziende che possono beneficiare del contributo sono quelle “di piccola dimensione”, come sintetizza il Servizio Economico di UNIC – Concerie Italiane, nonché “iscritte e attive nel registro delle imprese da non più di cinque anni”. Non solo. Il MiSE pone anche ulteriori paletti perché il richiedente possa accedere al finanziamento. La startup deve svolgere la sua attività in Italia e non deve trovarsi in liquidazione volontaria o in altre procedure concorsuali. In questo senso, l’unica eccezione è per chi ha visto i propri conti deteriorarsi dopo il primo gennaio 2020. Inoltre, le startup devono essere in regola con gli obblighi contributivi e non devono aver distribuito utili. Nella procedura di valutazione, il MiSE terrà in considerazione “l’adeguatezza delle competenze dell’azienda richiedente, la chiarezza e qualità dell’idea progettuale, la sostenibilità economico-finanziaria del progetto e l’incidenza della forza lavoro di età interiore a 35 anni presente nell’organico”.

I progetti ammissibili

Può presentare domanda per il contributo chi ha investito nella “realizzazione di nuovi elementi di design”, riporta UNIC. Oppure nell’“introduzione di innovazioni di processo e innovazioni digitali” o in “progetti ispirati ai principi dell’economia circolare, finalizzati al riciclo di materiali usati o all’uso di materiali derivati da fonti rinnovabili”. Le spese ammissibili consistono “nell’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature – si legge –, brevetti, programmi e licenze software, formazione, materie prime e servizi”. Queste devono essere state sostenute “successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione ed essere comprese tra 50.000 e 200.000 euro”. Per i termini e le modalità di presentazione delle domande bisogna attendere “un successivo provvedimento – conclude UNIC – del Direttore Generale per gli incentivi alle imprese”.

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