Dalla scarpa che si autoallaccia a quella che si autoripara. I ricercatori della University of Southern California / Viterbi School of Engineering hanno sviluppato un nuovo materiale che, attraverso l’utilizzo della stampa 3D, è capace di riparare un fondo in gomma che si è rotto o si sta deteriorando. Secondo quanto riporta il sito internet della stessa USC, “questo materiale potrebbe essere rivoluzionario per settori come calzature, pneumatici, robotica e persino elettronica, riducendo i tempi di produzione e aumentando la longevità del prodotto”. Alla base di questo nuovo prodotto c’è il processo di fotopolimerizzazione, ossia l’utilizzo della luce per solidificare una resina liquida. In soli 5 secondi, è possibile stampare un quadrato di 17,5 millimetri, completare interi oggetti come un fondo per calzatura in circa 20 minuti e che possono ripararsi in poche ore. Lo studio, pubblicato su NPG Asia Materials, è stato compiuto dal Prof. Qiming Wang, coadiuvato dagli studenti Kunhao Yu, An Xin, e Haixu Du, e dal prof. Ying Li della University of Connecticut che ora stanno lavorando per renderlo disponibile per la produzione di massa.
A proposito di tecnologia, il marchio russo Ralf Ringer, che vende 1,8 milioni di paia di calzature l’anno, ha presentato un progetto che prevede l’installazione di un GPS integrato all’interno della soletta della scarpa, in modo tale da tracciare la posizione di chi le indossa attraverso un’applicazione. Il test di utilizzo si è concluso positivamente lo scorso gennaio e le scarpe con GPS sono già in preordine, in anticipo rispetto ai tempi previsti dall’azienda. Ralf Ringer ha affermato che questa nuova applicazione sarà particolarmente importante per bambini, pensionati e per chi ama camminare e andare in montagna. (mv)