Il fenomeno degli NFT. I Non Fungible Token muovono cifre da capogiro nel mondo della moda. Anzi: della cryptofashion. Burberry, Balenciaga, Gucci, Louis Vuitton, e i casi più recenti di Karl Lagerfeld e Dolce & Gabbana, li hanno ormai eletti a “caso” per la moda digitale del 2021. Il tutto, all’interno di un mercato potenzialmente enorme e completamente da sviluppare. Nonché da capire, con tutti i timori e rischi che ne conseguono. Quindi: cosa sono gli NFT e perché la moda ci investe?
Cosa sono gli NFT
NFT è l’acronimo di Non Fungible Token. In altre parole: file con l’estensione JPEG (quella delle foto digitali), crittografati e protetti da blockchain. In questo modo il file è assolutamente unico e non riproducibile. Per cui, in virtù di questa sua unicità, possiede un valore di mercato anche (e non solo) sotto il profilo collezionistico. “I marchi di moda stanno appena iniziando a capire gli NFT“, osserva a Fashion United Richard Hobbs, fondatore della piattaforma specializzata bnv.me. Hobbs suggerisce alle griffe di sbrigarsi, perché “l’onda sta arrivando ora: è questo il momento di surfare gli NFT”.
33,77 secondi
Oltre a Dolce & Gabbana, un altro esempio recente di NFT di successo è rappresentato della piattaforma The Dematerialized che si appresta a mettere in vendita il terzo NFT di Karl Lagerfeld (nella foto). I primi due hanno avuto un grande successo. Il secondo lancio (77 pezzi da 177 euro ciascuno) è andato sold out in 33,77 secondi.
Dubbi e divieti
Sul mondo degli NFT, però, già si addensano nubi. “L’attività di riciclaggio di denaro sporco che si può fare con le cryptovalute si può fare anche con gli NFT” spiega il portale ilovetrading.it. Tra l’altro, le cryptovalute sono finite nel mirino delle autorità finanziarie in Cina, che le ha vietate come potrebbe accadere presto anche in Russia. Il che sta generando il timore che anche il loro sviluppo possa essere frenato. (mv)
Immagine tratta da wwd.com
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