Da GER Elettronica la rivoluzione è compiuta. Gli storici soci Bruno Burato e Renato Visonà hanno deciso di aprire le porte della loro azienda a una nuova impostazione manageriale, dapprima ingaggiando (quasi un anno fa) il nuovo direttore generale Cesare Dal Monte, poi delegando il controllo operativo e strategico dell’azienda e, nel frattempo, assumendo il ruolo di azionisti. Un passo di lato che è anche un passo avanti, un cambiamento epocale per la società vicentina, nata in un garage e divenuta leader nell’elettronica per il settore conciario in soli 40 anni.
Il momento di cambiare
La rivoluzione in GER è iniziata un anno fa con l’arrivo di Dal Monte, dicevamo, primo tassello di una squadra rinnovata andata formandosi con il passare dei mesi. A questa spetta il compito di far evitare all’impresa i momenti di difficoltà spesso nascosti nei passaggi generazionali. Una mossa voluta soprattutto da Burato, che ancora oggi vive quotidianamente l’azienda occupandosi di alcuni aspetti tecnici. Oggi GER vuole proseguire la spinta innovativa che l’ha sempre contraddistinta, in un contesto globale che pone nuove sfide e nuovi paradigmi, come quello dell’intelligenza artificiale, della digitalizzazione dei processi e della loro automazione. Impegni con i quali il nuovo direttore Dal Monte e il suo team si sono già confrontati nel corso del 2018, dimostrando la propria determinazione con il raggiungimento del record di fatturato e di utile nella storia dell’azienda di Montecchio Maggiore.
Passa il tempo, ma non la voglia
Burato e Visonà, imprenditori a 70 anni, hanno quindi rinnovato un impegno che dura da oltre 40. Una scelta, la loro, sicuramente non scontata ad un’età in cui sarebbe più facile pensare a raccogliere che a seminare, tanto più se si considera che GER Elettronica aveva già attirato l’attenzione di fondi d’investimento. Ma lo spirito di squadra è sempre stato uno dei valori determinanti nelle scelte di GER, e Burato e Visonà lo hanno confermato ancora una volta, garantendo un futuro a tutte le persone che vivono la loro azienda come una famiglia. (art)