Impianti fotovoltaici, di cogenerazione, bottali 4.0. Le concerie italiane arrivano al 2022 forti di anni di investimenti in macchinari e impianti. Investimenti che ora sono una risorsa davanti al caro bollette, certo. Ma non la soluzione. Perché, come ci spiegano gli imprenditori della filiera dalle pagine de La Conceria n. 10, l’attuale esplosione dei costi operativi è troppo forte perché possano fare da scudo efficientamenti dei processi pensati soprattutto in ottica green.
Gli investimenti in macchinari
L’ultimo numero de La Conceria si intitola, non a caso, “Venderemo cara la pelle”. Perché le concerie non hanno molte alternative al ritocco dei listini. Il magazine ospita anche un approfondimento, dal titolo “la Cornice Giusta”, dove si discute, appunto, degli investimenti nella tecnologia, a proposito della loro attualità e utilità. Ne parliamo (tra gli altri) con Michele De Michele (Dean), Filippo Francioni (Sanlorenzo) e Bernie Famiglietti (Nuova Icos). A proposito di macchinari, non potevamo non ospitare le voci dei diretti interessati. Come Alberto Paccagnella (Omac), Gabriella Marchioni Bocca (Lamebo) e Mauro Pellizzari (Gemata).
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