I 60 anni di Officine di Cartigliano sempre rivolti al futuro

I 60 anni di Officine di Cartigliano sempre rivolti al futuro

“Il futuro ci insegue”. Una frase che racconta i 60 anni di Officine di Cartigliano, azienda vicentina fondata nel 1961 dal commendator Corner con i primi soci: Giuliano Liotard, Luigi Turato e Antonio Bianchini. L’impresa è da sempre all’avanguardia nelle soluzioni tecnologiche per la fase del passaggio della pelle dal bagnato all’asciutto. Veri e propri inventori dell’unità sottovuoto per il trattamento dei pellami (nel 1961), li abbiamo incontrati nell’ultima edizione di Simac Tanning Tech a Fieramilano Rho (22 > 24 settembre 2021), perfetta occasione per festeggiare #Cartigliano60.

Cartigliano Museum

Nello stand l’azienda ha allestito un vero e proprio “Cartigliano Museum”. Un open space per celebrare i 60 anni di Officine di Cartigliano e mostrarne l’evoluzione. In esposizione una delle ultime macchine per sottovuoto ideate da OdC, con accanto la foto della sua “capostipite”, un macchinario datato 1967 ed ancora funzionante. “Festeggiamo i 60 anni che, nel bene e nel male, ci hanno fatto diventare leader a livello mondiale nel nostro settore – afferma il presidente Antonio Polato -. Questo però è un traguardo al quale non si arriva mai, perché l’innovazione è un lavoro continuo. Occorre rinnovarsi sempre”.

 

Un valore aggiunto

“Siamo quasi una onlus – dice Polato -. Noi creiamo innovazione a servizio del futuro. La base è la pelle di qualità, ma utilizzando il know how fisico e meccanico progettiamo tecnologie atte a dare alla pelle un valore aggiunto. Questa è la nostra missione”. Ad Officine di Cartigliano piace “parlare coi fatti”, per questo mette a disposizione dei propri clienti un laboratorio dove poter sperimentare e testare i macchinari. “Abbiamo una sala prove dove i clienti possono portare le proprie pelli. C’è qualcuno che l’ha definita Il Paese dei Balocchi”.

Tecnologia ed eccellenza

“Noi cerchiamo di aiutare i conciatori a migliorare l’appeal e la qualità dei pellami, per portarli alla loro massima resa – aggiunge Polato -. L’importante è offrire costanza. Permettere la riproducibilità dell’eccellenza”. Cartigliano utilizza annualmente il 5% del turn over per la ricerca e lo sviluppo. “Lo facciamo con passione. Amiamo il nostro lavoro”. (mvg)

Nella foto a destra (tratta da LinkedIn), partendo da sinistra: Paolo Balducci (Antiba), Rino Mastrotto (Rino Mastrotto Group), Antonio Polato, Fabrizio Nuti (Nuti Ivo Group) e Graziano Balducci (Antiba)

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