2024: un anno difficile anche per la tecnologia. Ma la fiducia non manca, come le sfide da affrontare. Il 2025 potrebbe essere l’anno della stabilizzazione del settore. Secondo Mauro Bergozza, presidente Assomac (l’associazione che riunisce i produttori di macchine per conceria, calzatura e pelletteria): “Occorrono investimenti in tecnologia avanzata, sostenibilità e Industria 5.0”.
Il difficile 2024
Le difficoltà della filiera pelle, unite a uno scenario economico internazionale complesso, si ripercuotono sull’andamento del settore delle macchine. Assomac ha diffuso i dati dell’export dei primi 9 mesi 2024. Per le macchine destinate alle concerie, che rappresentano il 41,5% del valore totale esportato, le vendite sono cresciute del 5,3% (88,92 milioni di euro). Bene Asia, primo mercato (+65%) e Africa (+23,8%). Male Europa (-30,6%) e America (-7,6%). La tecnologia calzaturiera e della pelletteria subisce un calo dell’export pari al 22,4% (59,77 milioni), mentre i pezzi di ricambio hanno mostrato una flessione del 4% (65,44 milioni). Complessivamente, il settore rappresentato da Assomac ha visto una diminuzione dell’export del 6,8% in valore. Per spiegare il momento del settore, è ancora più significativo il fatto che oltre 3 imprese su 4 stimano un 2024 in flessione rispetto all’anno precedente.
Le sfide su cui investire
“La situazione attuale presenta sfide significative, ma il nostro settore ha dimostrato una grande capacità di adattamento. Restiamo competitivi grazie a qualità e innovazione delle nostre tecnologie”, commenta, fiducioso, Bergozza. “Per mantenere e ampliare questa competitività, è fondamentale accelerare sugli investimenti in tecnologia avanzata, sostenibilità e Industria 5.0. In un contesto globalizzato, l’integrazione tra innovazione tecnologica e responsabilità ambientale è ciò che ci permetterà di continuare a essere un punto di riferimento nel settore”.
Grande capacità di adattamento
Per Assomac, gli investimenti in tecnologie e l’espansione verso alcuni mercati emergenti potrebbero essere la chiave per tornare a crescere nel 2025. Le prospettive indicano una possibile stabilizzazione del settore. Soprattutto, scrive Assomac, se si intercetta la domanda per una produzione più sostenibile e vengono utilizzati i fondi dedicati a Industria 5.0. (mv)
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