Innovazione e scarpa: la nuova frontiera è l’adattabilità della suola. In altre parole, il fondo , attraverso alcuni sensori, riconosce che tipo di terreno sta calpestando. Di conseguenza, si adegua per fornire le migliori prestazioni. Il fondo si chiama Wahu e si presenta come la prima suola smart al mondo capace di adattarsi ai vari terreni. Ma anche allo “stato dinamico della persona che indossa la scarpa”. Il prototipo ha ricevuto il prestigioso Innovation Award al CES. In altre parole, il salone più importante al mondo per la tecnologia, svolto a Las Vegas a inizio gennaio 2020. Oltre 2.000 le startup presenti.
Origine milanese
Wahu è nata all’interno del progetto Fabbrica di Imprese e-Novia di Milano. “L’idea è nata 12 mesi fa, la società a fine luglio. Insieme a me, ci sono un designer, un ingegnere meccanico e uno elettronico” ha spiegato al portale millionaire.it Patrizia Casali, 27 anni, ingegnere biomedicale uscita dal Politecnico di Milano.
Il funzionamento
Wahu “funziona con una scheda elettronica dotata di sensori. Un algoritmo riconosce i micro-scivolamenti del piede e determina quando attivare la suola. Una volta attivata, micro-compressori gonfiano le cavità interconnesse facendo aumentare lo spessore della suola (battistrada fino a 8 mm). E ne cambiando l’aderenza al terreno e l’ammortizzazione. Abbiamo sviluppato anche un’app che permette di raccogliere dati (sull’andatura o la pressione plantare, ndr) utili sia per il brand produttore della calzatura sia per l’utente. Per esempio, la suola potrebbe rilevare o prevenire la caduta di un operaio al lavoro oppure identificare una persona dalla sua andatura”. Il primo ambito di utilizzo è previsto per attività specifiche. Per esempio, escursioni in montagna su roccia, neve o ghiaccio. (mv)
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