La multinazionale Lectra si è data una tabella di marcia (e un budget). Nel biennio 2015-2016 ha tirato giù il concept e avviato lo sviluppo delle attività per l’industria 4.0, poi è partita con i progetti pilota con i clienti (2017), ora propone le prime soluzioni (2018), nel prossimo futuro estenderà ancora di più le attività. Per riuscire nell’obiettivo ha aumentato del 50% gli investimenti nel dipartimento Ricerca & Sviluppo. I risultati non hanno tardato ad arrivare: “Il giro d’affari globale è passato – ha commentato il ceo di Lectra Italia, Fabio Canali – dai 160 milioni di euro del 2009 ai 277 milioni del 2017”. La manifattura moda ha bisogno della rivoluzione digitale, d’altronde. Come ha spiegato Flavio Tonelli, professore del dipartimento di Ingegneria Meccanica dell’Università di Genova, durante un incontro organizzato dalla stessa Lectra a Bologna il 31 maggio, l’industria 4.0 può riservare più vantaggi alla filiera: “Efficienza del processo, certo – le sue parole –, ma non solo. Per un settore che basa il proprio successo non sui volumi, ma sull’alto valore aggiunto conferito al prodotto, altrettanto importanti sono le possibilità di essere più rapidi e flessibili nella produzione, oltreché l’opportunità di riconfigurazione dei rapporti tra brand, fornitori e façonisti”. Tra le soluzioni presentate da Lectra, nuove soluzioni per il Product Lifecycle Management 4.0 e per le sale taglio.
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