Ora Ars Tinctoria può rilevare il radiocarbonio nei materiali

Ora Ars Tinctoria può rilevare il radiocarbonio nei materiali

Ars Tinctoria, ora che ha completato l’installazione dello spettrometro SCAR, è il primo laboratorio privato in Italia in grado di misurare il radiocarbonio nei materiali. L’istituto toscano è così in grado di valutare il contenuto di carbonio derivato da biomassa nella pelle, nei tessuti, nei materiali plastici e nei prodotti chimici. E di definirne in maniera scientifica l’effettiva sostenibilità (aiutando a mettere ordine nel labelling selvaggio di chi si presenta come green, salvo poi essere tutt’altro). L’installazione dello spettrometro (effettuata lo scorso 21 novembre) segna anche il completamento del progetto di ricerca di due anni condotto da Ars Tinctoria con il team di Saverio Bartalini, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Ottica di Firenze (INO). A eseguire l’installazione dello spettrometro SCAR è stato PPQ Sense, spinoff del CNR-INO Firenze.

Il valore per la moda

Gustavo Defeo, CEO di Ars Tinctoria, aveva anticipato i primi risultati della ricerca già in occasione di Lineapelle 99 (clicca qui per vedere il video). La misurazione del radiocarbonio negli oggetti è una prassi consolidata nell’archeologia. La sua applicazione nella moda ora consente di valutare l’effettiva sostenibilità dei materiali impiegati. “La spettrometria SCAR, permette di  calcolare in maniera molto accurata sia il contenuto intrinseco del carbonio derivato da biomassa che fossile in qualsiasi materiale organico – è la spiegazione che Defeo affida a una nota –. Questi valori sono importantissimi non solo per capire la circolarità di un materiale, ma anche l’eventuale contributo in gas serra (CO2 e NO2) in caso d’incenerimento. Questi parametri sono fondamentali per il corretto calcolo della LCA di qualsiasi materiale. Permettono inoltre di quantificare il risparmio in emissioni se si applicano pratiche virtuose di smaltimento e riciclo come il compostaggio, la produzione di fertilizzanti, mangimi, ed altri prodotti derivati”.

La collaborazione con Bartalini

È stato Bartalini con il suo team dell’Istituto Nazionale di Ottica di Firenze a sviluppare lo spettrometro SCAR (Saturated-Absorption Cavity Ring-Down). Lo strumento è possibile grazie ad un’invenzione precedente: i sistemi di controllo per laser a cascata quantica, che permettono di ottenere una estrema finezza di banda nell’ambito del laser infrarosso. “I materiali Biobased sono la scelta improrogabile per il futuro del pianeta – conclude Defeo –. Nei prossimi anni sarà molto probabilmente condizione fondamentale per rimanere sul mercato. La pelle è Biobased per natura. Il settore si preoccupi di rimanere tra i più sostenibili attraverso la scelta dei prodotti e processi più idonei per mantenere la sua naturalità”.

Foto da Ars Tinctoria

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