Niente da fare. Il veto statunitense all’import di carne fresca brasiliana rimane in vigore fino a data da destinarsi. C’era grande aspettativa (soprattutto da parte verde oro) per l’incontro in programma ieri tra Blairo Maggi, ministro dell’Agricoltura del Paese sudamericano, e il collega di Washington, Sonny Perdue. Come noto, per Brazilia il problema non è tanto economico: gli USA rappresentano il 3% del fatturato estero della sua carne fresca, per un valore di circa 58 milioni di dollari nei primi 6 mesi del 2017. Il nodo è piuttosto quello della reputazione: quando Carne Fraca e Lava Jato minano l’immagine dell’agroindustria brasiliana nel mondo, una sanzione dagli States è come un’ulteriore bocciatura al comparto. Dall’incontro non è venuto niente di buono per il Brasile: per almeno altri 30 o 60 giorni il veto rimane attivo. Washington non ha voluto neanche porre una scadenza al bando, scrive Reuters: i confini riapriranno solo quando la carne brasiliana garantirà gli standard richiesti.
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